SE DOVESSI MORIRE DOMANI

Sono felice che non porto con me i conflitti insoluti con gli altri.

Ma non ho nessuna garanzia che non cadrò in un disaccordo senza uscita con qualche uomo. Allora sarebbe importante per me fare quello che posso nell'ultimo giorno della mia vita per andare nella morte pacificato con quell'uomo. In ogni caso sento che non posso spiegare tutti i malintesi né risolvere tutti i problemi con le altre persone.

Credo che Dio stesso prenderà quei problemi nelle Sue mani, che spiegherà, con la mia morte, qualcosa di quello che è rimasto indistinto e che qualche conflitto semplicemente sparirà. Io posso creare la pace solo nel mio cuore e consegnare tutti i conflitti nelle mani di Dio. La dove posso fare qualcosa, lo farò. Ma non vivrò sotto lo sforzo che devo risolvere tutti i miei conflitti. Il morire mi libera anche dal dover giustificarmi davanti a tutti. Non devo dire a tutti ancora una volta che pensavo il bene. La mia morte mostrerà anche quello che su di me era rigido ed irreconciliabile.

Ma, essa romperà e trasformerà ogni strettezza e rigidità. Così davanti a Dio potrò mettere i miei disaccordi ed alle persone a cui voglio bene potrò segnalare la mia prontezza per la pacificazione ed il perdono. Ma non negherò me stesso né perderò la propria stima pregando e giurando tutti che accettino il mio perdono.

Voglio morire nella libertà, liberato dalle pressioni di essere a tutti comprensibile, di dover giustificarmi davanti a tutti, di dover spiegare a tutti cosa pensavo con i miei procedimenti e con le mie conversazioni. Non devono capirmi tutti. Non devo lasciare un'immagine senza vizi. È bene se resta qualcosa ancora di ruvido ed imperfetto. La morte è una grande trasformatrice. Essa compirà tutto ciò che lascio qui come uno straccio. Comporrà ciò che era fragile in me, legherà ciò che è spezzato e da ciò formerà l'immagine su di me che esiste dall'eternità.

Così il mio ultimo giorno non dipenderò dal giudizio delle persone, ma nella mia fragilità darò me stesso a Dio ed a Lui lascerò la mi vita. La mia vocazione per me non è più importante. Mi importa solamente di immergere nell'amore di Dio che perdona e di portare con me tutto ciò che ancora mi sopprime. Confido che il mio cuore pacificato possa nella morte perforare e riempire anche quello non pacificato nelle persone intorno a me.